Frequenti sbalzi di tensione?  Salviamoci con un gruppo di continuità

Frequenti sbalzi di tensione? Salviamoci con un gruppo di continuità

Pubblicato il 24/02/2016

La protezione del proprio computer (e dei relativi accessori) dal punto di vista elettrico è di fondamentale importanza!

Sbalzi di tensione, disturbi nella linea (temporali e tempeste) o mancanza improvvisa della corrente elettrica, potrebbero far spegnere il computer e tutte le periferiche ad esso collegate, provocando danneggiamenti e perdita del lavoro non salvato.

Easy Lab ti offre utili consigli per evitare questo problema.

Ogni PC dovrebbe essere protetto in maniera adeguata dal punto di vista elettrico con un gruppo di continuità, chiamato in gergo tecnico UPS (Uninterruptible Power Supply).

Ma come scegliere un gruppo di continuità e quali sono le caratteristiche?

Un gruppo di continuità consente di proteggere dagli sbalzi di tensione le apparecchiature e al tempo stesso permette di mantenere alimentati tutti gli apparecchi ad esso collegati (computer, monitor, televisori, console, stampanti, scanner, etc.) anche in assenza di corrente, così da consentire quantomeno di spegnerli (anche automaticamente su alcuni modelli) in maniera corretta senza perdere alcun dato e senza subire danni.

Per fare questo, all’interno del gruppo di continuità trova posto una semplice batteria al piombo (in genere da 12 Volt, come sulle auto); un alimentatore; un raddrizzatore, che stabilizza la corrente alternata in entrata (AC) trasformandola in corrente continua (DC); un inverter, che trasforma la corrente continua (DC) in corrente alternata “pulita” (AC) sfruttabile per le periferiche, e in caso di necessità (blackout) inverte la corrente dalla batteria (DC) in corrente alternata d’emergenza (AC).

L’autonomia senza rete elettrica cambia in base al modello, alla grandezza della batteria inclusa e delle periferiche accese in quel momento, ma di solito varia da 5 minuti a 2 ore.

Esistono essenzialmente 3 tipi di gruppi di continuità:

Off-line. Chiamati anche standby, questi gruppi di continuità sono quelli più economici; offrono una piccola autonomia ed entrano in funzione dopo circa 5-10 millisecondi dall’avvenuto blackout e non hanno, di solito, alcun tipo di protezione da eventuali disturbi o sbalzi di tensione, in quanto le apparecchiature vengono alimentate direttamente dalla rete elettrica (possono avere anche la forma di una ciabatta.

On-line. Chiamati anche a doppia conversione, sono i gruppi di continuità migliori in quanto entrano in funzione immediatamente (0,01 millisecondi) ed offrono una protezione totale. Costano molto di più rispetto a quelli offline perché proteggono anche i server. Gli unici svantaggi sono il consumo maggiore e il loro grande ingombro (quasi come un PC).

Line-interactive. Sono una via di mezzo tra gli offline e gli online in quanto offrono una protezione superiore degli offline ma non quanto quella offerta dagli online. Entrano in funzione dopo circa 5 millisecondi ed hanno un buon rapporto tra prezzo e prestazioni, quindi possono essere la scelta migliore se abbiamo un budget limitato e non possiamo comprare un gruppo di continuità online.

Alcuni gruppi di continuità permettono anche di proteggere direttamente fax, modem o telefoni (tramite il connettore RJ11) e/o la rete LAN (tipico dei router, tramite il connettore RJ45) mentre altri ancora permettono di monitorare o gestire lo stato del gruppo di continuità attraverso un software sul computer con comandi inviati tramite interfaccia USB o Ethernet, software che di solito riesce anche a spegnere Windows automaticamente (previo salvataggio dei lavori in corso) in caso di blackout.

I migliori gruppi di continuità offrono persino un comodo display LCD sul quale poter visualizzare immediatamente lo stato dell’UPS e l’eventuale autonomia residua della batteria.

Per calcolare la giusta potenza del gruppo di continuità bisogna tenere in considerazione quante sono le apparecchiature che vogliamo proteggere.

La potenza degli alimentatori dei PC viene espressa in watt, quella dei gruppi di continuità viene invece espressa in Volt Ampere (VA): quindi per calcolare la potenza del gruppo di continuità bisogna convertire i watt in VA oppure i VA in watt.